Quando i figli incontrano la sessualità

Può essere un momento traumatico, un mix di emozioni positive e negative, denso di significati. È quando i genitori realizzano che un figlio si è avvicinato alla sessualità. Si fatica a pensare che si sia rotto un tabù e che il proprio bambino o bambina siano diventati grandi e che condividano la propria intimità con una’altra persona.

Sopratutto è una scoperta che spaventa. Sarà stato/a responsabile? Avrà usato la testa e le giuste precauzioni? Se il genitore ha trovato dei preservativi o la ricetta per la pillola contraccettiva la risposta alle domande è relativamente ovvia. Ma certo non aiuta a tranquillizzarsi. Che fare dunque?

Per quanto subito possa sembrare difficile, è bene non allarmarsi o arrabbiarsi. La sessualità è una tappa fondamentale dello sviluppo, e l’unico modo per accertarsi che le cose stiano andando “per il verso giusto” è parlarne con i propri figli. Possibilmente in anticipo. Rendere la sessualità un tabù scoraggerà di sicuro i figli dal chiedere consigli. E se teniamo a mente che il 36% dei giovani ha ricevuto informazioni sull’argomento solo dagli amici, il 18% dalla rete (con tutto quello che si può trovare) e ben il 25% non ha proprio ricevuto alcuna informazione, ci accorgiamo di quanto sia importante anticipare l’argomento fin da quando i figli sono piccoli. Senza dettagli, ma spiegando che crescendo è normale che avranno voglia di condividere la propria intimità con qualcun altro, e che in quel caso i suoi genitori saranno sempre disponibili a parlarne.

E quando ci si accorge che il primo rapporto c’è già stato? Niente panico. E qualche consiglio:
– Niente interrogatori, o il tentativo di estorcere informazioni spingerà un figlio a chiudersi maggiormente;
– Niente critiche o giudizi, o si avrà un muro contro muro; all’inizio ci sarà un po’ di imbarazzo, ma se i figli non si sentono giudicati saranno più disposti ad aprirsi sull’argomento;
– Verificate che abbia informazioni chiare, veritiere ed esaustive, facendo pulizia delle distorsioni provenienti dagli amici (una volta un 13enne mi spiegava come un amico gli avesse raccontato che un preservativo si potesse usare due volte!) e ricordando l’importanza del sesso sicuro (sia per evitare le malattie sessualmente trasmissibili che gravidanze indesiderate);
– Cercate di essere un punto di riferimento, e se malauguratamente ci dovessero essere problemi potrete contare sul fatto che i vostri figli si rivolgano a voi in cerca di aiuto senza paura di venire sgridati;
– Parlate dell’affettività, dell’importanza che l’intimità sia condivisa con qualcuno cui si vuole bene e di cui ci si fidi, del rispetto con cui trattare il proprio partner e da pretendere dal proprio partner, dell’importanza che questa scelta debba essere volontaria e non forzata da nessuno in alcun modo.

Probabilmente qualche stupidaggine i figli la faranno comunque, ma almeno sapranno di poter venire a parlarne con voi.

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